Il mistero della pietra di Trentola tra mito e realtà - itMarcianise

itMarcianise

MITI E LEGGENDE STORIA

Il mistero della pietra di Trentola tra mito e realtà

Pietra Di Trentola

Sulla strada per il castello di Loriano, al centro della strada, un grande masso di pietra funge quasi da spartitraffico per il transito dei veicoli. Ma cos’è la pietra di Trentola? Che funzione aveva? Chi l’ha messa lì? Nessuno, per ora, è riuscito a trovare la risposta definitiva e molte teorie più o meno fantasiose sono sorte nel corso degli ultimi secoli.

Le ipotesi sulla nascita della pietra

Varie ipotesi sono state avanzate riguardo alla nascita e all’utilizzo della pietra di Trentola. L’archeologo Michele Pagano suppose che il masso potesse essere un cippo romano (limes) che delimitava una zona dell’area centuriata dai romani. La mancanza di iscrizioni sulla sua superficie, tuttavia, ha fatto sorgere altre ipotesi. ‘O cipp di Trentola, infatti, potrebbe anche un contrappeso per un torchio antico. Altri due massi simili, che sicuramente avevano questa funzione, sono stati rinvenuti nei pressi di Fracolise e a Caiazzo. La presenza di fori che sembrerebbero incastri a coda di rondine necessari proprio per sollevarla, hanno dato ulteriore credito a questa teoria.

La pietra Di Trentola in una foto in bianco e nero
Una foto in bianco e nero di via Trentola. Fonte: I sapori del Mediterraneo

Queste ipotesi derivate da un reale fondamento storico non hanno impedito la nascita di miti e leggende riguardo la presenza di questo misterioso masso in via Trentola. Si è arrivato addirittura a pensare che sotto di essa ci fosse un tesoro custodito dal demonio e che chiunque dovesse riuscire a trovarlo o solo a vederlo, sarebbe colpito da un tremendo sortilegio. I pochissimi che sono riusciti a spostarlo di pochi centimetri, infatti, avrebbero sentito una voce cavernosa che, beffarda, avrebbe detto:
«Ora che mi avete girato, sto fresco e riposato».

I tesori di Annibale

Un’altra leggenda legata alla pietra di Trentola è legata al passaggio del conquistatore Annibale che fu ad un passo dal conquistare Roma. Il cartaginese, infatti, nella battaglia di Canne inflisse una delle più sonore sconfitte della loro storia ai romani. Una volta ottenuto questo risultato, Annibale sostò nell’area dell’odierna Terra di Lavoro per stringere alleanze con le città del territorio e, come racconta il mito, seppellì sotto la pietra il tesoro accumulato nella vittoria di Canne.

Pietra di Trentola - Incisione della Battaglia Di Canne
La battaglia di Canne in un’incisione di Heinrich Leutemann contenuta nel libro Rom di Wilhelm Wagner. Fonte: wikipedia

Questa leggenda, ovviamente, non ha nessun fondamento storico. È stato dimostrato, infatti, che Annibale inviò il bottino racimolato a Cartagine, per custodirlo nella città regina del territorio da lui governato. Molti preziosi anelli romani, trasportati dagli emissari di Annibale, arrivarono davanti ai membri del governo cartaginese, rimpinguando la tesoreria della città nordafricana. Alcuni storici narrano che questi preziosi ornamenti erano ancora alle dita dei defunti cartaginesi quando si scavarono le loro tombe.
Non è dato sapere con certezza, insomma, quale fu il ruolo di questo enorme masso, rovinato ormai dagli autisti distratti che ogni tanto ci urtano contro. Nella speranza di avere una risposta definitiva dagli studiosi, non ci resta che ammirarla dal finestrino della nostra auto. I più temerari possono anche provare a spingerla un po’…sperando di non risvegliare il suo infernale custode!

Il mistero della pietra di Trentola tra mito e realtà ultima modifica: 2019-03-18T10:17:55+01:00 da Luigi Bove

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top